Fact-checking online: una guida in 15 siti

Che siamo giornalisti o lettori (e ascoltatori), che ci occupiamo di finanza o che stiamo portando avanti una ricerca all’università, quello che mettiamo in rete sono dati: e i dati non sono altro che informazioni. Per entrare nel mondo del fact-checking, puoi leggere l’articolo in cui ho condiviso dieci strumenti per capire se ci troviamo di fronte a una notizia vera oppure falsa. Qui, invece, scopriamo i siti di riferimento per il fact-checking online: quelli da seguire quando vogliamo confermare o smentire dei fatti che abbiamo trovato in rete.

Il vocabolario del fact-checking online

Prima di passare all’elenco di siti e strumenti per fare fact-checking online, è bene ricordare il significato di alcuni termini, perché li ritroveremo spesso – non solo in questo articolo.

  • Fact-checking: è la verifica delle fonti ed è sempre importante, tanto più in questa epoca di infodemia – cioè caratterizzata dall’enorme quantità di informazioni che riceviamo ogni giorno.
  • Debunking: è una pratica volta a smascherare le notizie false. “Debunk” significa infatti “smontare” ed è un procedimento tipico del giornalismo investigativo.
  • Fake news: sono notizie manipolate o completamente false, messe in circolazione con l’intento di manipolare l’opinione pubblica.
  • Bufale: la differenza con le fake news è sottile, ma c’è. Una bufala è una notizia non legata a un tempo determinato, ma anche palesemente falsa.
  • Clickbait. Si tratta di titoli sensazionalistici che hanno un duplice scopo: attirare click, utenti e guadagni.
Manifestanti in strada - fact-checking
Pic by Mika Baumeister via @unsplash

E adesso ecco la guida ai siti e agli strumenti più utili, quelli che possono supportare ognuno di noi nel fare checking online: da associazioni a istituzioni e testate giornalistiche. Un elenco che potrebbe continuare a lungo, e di certo lo riprenderemo più avanti.

1. I pionieri del fact-checking online: Snopes

La storia di Snopes comincia in California quasi trent’anni fa. I fondatori, David e Barbara Mikkelson, sono stati dei veri pionieri del fact-checking online e tra i primi a dedicarsi in via esclusiva alla verifica dei fatti di cronaca, oltre che a smontare falsi miti e leggende urbane. Si occupa più o meno di tutti i settori e ha anche una sezione dedicata a TikTok – “TikTok Rumors”.

2. Newsguard: report, analisi e IA generativa

Da un’idea dell’ex editore di Newsweek e del Wall Street Journal, Steven Brill, è nato Newsguard. Oggi è una risorsa preziosa per la verifica delle fonti e ha anche una sezione dedicata all’intelligenza artificiale generativa (compreso un centro di monitoraggio). Pubblica report e studi che analizzano lo stato della disinformazione online. Newsguard mette anche a disposizione un’estensione del browser che dà accesso al suo sistema di valutazione dei siti.

3. FactCheckEU e la politica europea

Questo progetto della EJDA (l’Associazione Europea per la Formazione dei Giornalisti) è nato con l’intento di promuovere e consolidare il fact-checking all’interno delle scuole di giornalismo europee. È focalizzato sulla politica europea, dai fatti alle affermazioni. Anche qui troviamo una chiara suddivisione tra notizie false o parzialmente false, più una categoria che spesso si sottovaluta: quella dei fatti “unchackable”, cioè impossibili da verificare.

4. Poynter Institute

Il Poynter Institute for Media Studies è una scuola di giornalismo online, no-profit, che offre formazione (anche gratuita) per promuovere una informazione etica e corretta. e sensibilizzare le persone. All’istituto fa capo anche l’International Fact-Checking Network, una rete internazionale che riunisce siti, testate giornalistiche e aziende votate alla verifica delle fonti.

Pic by Nijwam Swargiary via @unsplash

5. Fact checking di Open

È uno spinoff della testata online Open, un progetto giornalistico che che punta a smascherare le fake news. Ogni fatto è spiegato in modo chiaro e archiviato per categorie: falso, teoria del complotto, disinformazione, contesto falso, contesto mancante o video alterato. Interessante anche leggere il processo che ha portato a concludere che una notizia è falsa.

6. EDMO, Bruxelles e i suoi hub

EDMO sta per European Digital Media Observatory ed è un organo voluto dalla Commissione Europea per combattere la disinformazione. Da lì ne sono nati otto hub in vari Paesi europei, tra cui l’Italia: si può conslutare al sito IDMO.

7. Il Duke Reporters’ Lab

Nato da un’iniziativa della Sanford School of Public Policy presso la statunitense Duke University, supporta i fact-checkers e giornalisti di tutto il mondo. Il Lab mette a disposizione, fra l’altro, un database di organizzazioni impegnate nella verifica delle fonti e porta avanti formazione e collaborazioni internazionali.

8. Africa Check

Organizzazione nata per verificare le informazioni e le affermazioni fatte nell’ambito della vita politica e sociale africana. Interessante la missione “impatto” di Africa Check: quando una notizia verificata si rivela falsa, si legge sul sito, lo staff si attiva per contattare i diretti interessati e chiedere una rettifica pubblica. Ricordiamo che, quando una notizia falsa è in rete, anche se viene pubblicata una smentita il danno resta alto: ma invitare a farlo è comunque un passo importante per sensibilizzare – e può anche fare da deterrente.

8. La politica inglese di Full Fact

Questa è l’organizzazione di riferimento per la verifica di fatti e fonti politiche nel Regno Unito. Da sottolineare l’impegno di Full Fact nella sensibilizzazione del pubblico: sia attraverso campagna specifiche, grazie a oun servizio di fact-checking in tempo reale per i lettori. Ognuno, infatti è libero di inviare domande o richieste su temi e affermazioni emerse nel dibattito pubblico anche offline e l’organizzazione si impegna a rispondere solo dopo aver verificato le informazioni.

Pic by Markus Winkler via @unsplash

9. Reuters Fact Check

È la sezione che si dedica al fact-checking all’interno dell’agenzia di stampa Reuters, tra le più autorevoli e strutturate al mondo. Ha anche una parte dedicata ai video e alle affermazioni politiche. Ha anche una squadra che sviluppa tecnologie poi messe a disposizione di altri fact-checkers.

10. Non solo bufale da Bufale.net

Un sito di fact-checking e debunking, fondato nel 2014 e che si finanzia grazie a donazioni su Patreon e via Paypal. La navigazione qui è molto semplice e chiara perché dal menu si accede a diverse categorie: dalle notizie acchiappaclick e acchiappautenti alle truffe e all’allarmismo. Utile è poi la sezione “Black List”: un elenco – costantemente aggiornato – di siti di disinformazione, clickbait e false testate satiriche.

11. Il CICAP di Piero Angela

CICAP è il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze e fu fondato nel 1989 da Piero Angela e da un gruppo di scienziati. L’idea nacque per contrastare il proliferare di teorie del complotto e idee pseudoscientifiche. In più, una parte del lavoro del Comitato è diretto al grande pubblico, ma attraverso la formazione di chi fa da intermediario: in particolare giornalisti e insegnanti.

12. Dottoremaeveroche: medici e odontoiatri in campo

Creato da medici chirurghi e odontoiatri, CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) ha come missione quella di combattere la disinformazione in campo medico e, quindi, di tutelare la salute pubblica. Le notizie e le analisi sono scritte in collaborazione con esperti di comunicazione, per rendere le informazioni accessibili a tutti: niente paroloni o concetti difficili da capire, ma semplicità.

13. FactCheck.org

Compie vent’anni quest’anno nato all’interno dell’Università della Pennsylvania, negli Stati Uniti. È il sito che analizza la politica statunitense: monitora le affermazioni dei politici, analizza le campagne pubblicitarie e verifica anche le raccolte fondi.

14. Il team di fact-checker del Washington Post

La squadra di giornalisti del Washington Post Fact Checker si occupa di verificare le dichiarazioni fatte da politici e personaggi pubblici in generale. Simbolo di questa sezione è Pinocchio: sì, proprio il bugiardo per eccellenza, nato dalla penna di Carlo Collodi.

15. Gli spagnoli di Newtral

In meno di cinque anni, la redazione di Newtral si è guadagnata un’ottima reputazione nell’ambito del fact-checking. Ha aperto di recente una linea di ricerca basata sui protocolli dell’intelligenza artificiale. Anche Newtral classifica le notizie in modo chiaro: come false, ingannevoli o vere a metà.

Se hai domande, curiosità o anche informazioni che vuoi condividere su questo argomento, scrivi pure nei commenti, così potremo confrontarci.

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