Giornalista freelance: come passare dall’idea alla pubblicazione

Come propongo il mio articolo a una testata giornalistica? O il mio podcast a un producer, a una piattaforma di produzione o di distribuzione? E in generale, come posso strutturare la mia proposta editoriale in modo da avere più chances possibili di trasformarsi in una pubblicazione? Se sei giornalista freelance – ma anche blogger o podcaster – queste domande te le sarai fatte innumerevoli volte. Magari hai anche già proposto i tuoi servizi, ma non hanno ricevuto l’attenzione che immaginavi. Oppure non hai ancora fatto il primo passo, per paura di non essere all’altezza. Bene, consiglio numero uno: la paura è normale, ma è tutta tua! Anzi, usala per dare il meglio di te. In questo articolo, però, non ci occuperemo di mindset: passeremo invece subito alla pratica. Toccheremo le fasi principali di tutto il processo che ti porterà a proporre il tuo lavoro a testate, blog e case di produzione. Con alcuni dei miei (personalissimi) consigli.

Interessi e aree di competenza: la base del giornalista freelance

Questa è davvero la base e, quindi, una fase fondamentale di tutto il processo. Prima di cercare “LA” storia o scegliere il tema della tua indagine, devi riflettere sui tuoi interessi e soprattutto le tue competenze. Il motivo? Quando ti occuperai di un servizio, lo farai con molta più carica ed entusiasmo, sia perché ti aiuterà a distinguerti dagli altri, perché mostrerai essere davvero la persona giusta per per occuparsi di quel tema specifico, e non una (o un) professionista qualunque.

Ma c’è di più. Occuparti di qualcosa che padroneggi, soprattutto se sei all’inizio del tuo lavoro da freelance, ti aiuterà a livello personale: ti donerà maggiore sicurezza, cosa che a livello di mindset è davvero importante.

Giornalista freelance, tra l’idea e l’obiettivo

Tra intelligenza artificiale generativa, social e corsi di ogni tipo, troppe volte si pensa che sia quasi impossibile essere originali: tutto è stato già detto, giusto? Beh, le cose non stanno proprio così. Le persone evolvono, gli anni passano, i bisogni cambiano…ognuno di noi può fare la differenza, ognuno di noi ha una storia che ha diritto di essere raccontata. Anzi, con quella storia possiamo anche creare molto più impatto di quanto immaginiamo, scatenando un effetto-domino.

E allora certo, prendi ispirazione da chi stimi, ma soprattutto ascolta le persone – perché sono le persone a fare le notizie e le storie. Qualche volta ti capiterà che “LA” storia ti arrivi così, inaspettata. Ma la maggior parte delle volte sarai tu a doverla trovare e darle voce. E quando l’avrai, sviluppala a modo tuo, cercando di tenere a mente soprattutto due cose: quali valori vuoi trasmettere con quella storia e quale obiettivo vuoi raggiungere. Vediamo questi concetti più in dettaglio.

Un giornalista
Pic by Jana Shnipelson via @unsplash

L’importanza di valori e obiettivi

Partiamo dai valori: è vero, a volte non sappiamo neanche quali siano i nostri, di valori, tanto più che possono cambiare nel tempo. Ma è bene fare chiarezza, perché con il nostro articolo o podcast o video possiamo sensibilizzare le persone. Ecco perché è importante che, insieme alle notizie che darai, tu dia anche informazioni che siano di pubblica utilità (che è poi l’essenza del giornalismo) e trasmetta un messaggio e dei valori, che arricchiranno davvero il tuo pubblico.

E poi il tuo obiettivo, o i tuoi obiettivi: che cosa vuoi ottenere? Se la risposta è soltanto “la pubblicazione”, allora ti consiglio di andare oltre, perché una pubblicazione in sé non significa poi molto. Fai un’analisi di ciò che vuoi davvero: potresti scoprire che i motivi che ti spingono vanno oltre la sfera professionale e che questa è magari solo un mezzo per portare avanti…la tua missione.

Adesso hai l’idea: a quali testate e piattaforme puoi proporla?

È importante scegliere con cura le testate a cui proporre un servizio. Mentre inviare email a tappeto con proposte poco strutturate e curate può essere controproducente. Per capire a chi puoi rivolgerti, considera sia testate giornalistiche che blog, piattaforme di podcasting, aziende e siti di informazione (seri ovviamente, e per questo ti può aiutare fare fact-checking: sul mio sito trovi diversi articoli sull’argomento, e puoi cominciare da “Fare fact-checking: 10 strumenti per sapere se una notizia è vera“).

Per trovare la testata adatta alla tua proposta, considera il loro pubblico, stile editoriale e argomenti trattati. Cerca di capire anche in quale sezione potrebbe rientrare il tuo articolo: questo ti aiuterà a individuare i contatti giusti (ne parleremo tra poco). Vediamo i passi principali:

  • Raccogli tutte le testate e le piattaforme che trattano i tuoi temi.
  • Analizza attentamente ogni testata: considera gli argomenti trattati, il pubblico, la frequenza di pubblicazione o di aggiornamento online.
  • Identifica il tono e lo stile della testate e delle piattaforme: ti aiuterà a presentare al meglio la tua proposta.
  • Cerca di capire il pubblico di riferimento del sito che stai analizzando. In questo modo potrai intuire se la tua proposta è in linea con quello che cercano i lettori (o ascoltatori).
  • Verifica se la testata ha una pagina in cui spiega come gestisce i contributi esterni e, nel caso, adegua la tua proposta: dimostrerai di aver controllato davvero ogni dettaglio.
La scrivania di una giornalista freelance
Pic by Andrew Neel via @unsplash

I contatti, piccolo tesoro del giornalista freelance

Adesso è arrivato il momento di capire chi contattare, all’interno delle testate. È importante identificare i redattori che lavorano nella sezione a cui farai riferimento, non solo i responsabili. E quando invierai la tua email, metti in copia anche loro: avrai più chances che la tua proposta venga letta.

Come si trovano i contatti? Cercando le firme ai diversi articoli, controllando il colophon, chiedendo al tuo network o anche affidandoti a terzi, cioè piattaforme che (a pagamento o con prova gratuita), forniscono migliaia di contatti (come l’Agenda del Giornalista per i professionisti italiani o Mediaddress per un database anche internazionale).

Un suggerimento: quando più persone sono in copia, è molto facile dimenticarsi di personalizzare il messaggio. Questo però è un errore da evitare: lo vedremo più sotto, in un paragrafo dedicato.

Poi crea il tuo database e aggiornalo: segna chi ti risponde e chi no, perché ti servirà nel follow-up. E diventerà il tuo piccolo tesoro di giornalista freelance.

Concept

Mostra di avere già ben chiara la struttura del tuo servizio. Qualche esempio? Se è un articolo scritto, potresti allegare una scaletta. Per un podcast, invece, potresti parlare del tono di voce. E se hai già in mente un titolo e pensi che funzioni davvero, scrivilo pure, ma sottolinea che è solo un’ipotesi: l’ultima parola spetterà a chi lo pubblicherà.

Accenna anche alle fonti che hai utilizzato per realizzare il tutto. E se hai intervistato degli esperti oppure se il servizio si basa sulla storia di un’unica fonte, rassicura di aver seguito ogni tappa del fact-checking, sia per la correttezza delle informazioni che per rendere l’articolo il più bilanciato possibile. Se poi le immagini sono una parte fondamentale del tuo servizio, non dimenticare di parlarne.

Quanto al format, puoi scegliere di scrivere tutto nel corpo dell’email, evidenziando le parti principali, oppure di elaborare un file che allegherai al messaggio. Se scegli questa ultima opzione, ti consiglio di scegliere linee e grafiche semplici, perché l’attenzione deve essere tutta sul contenuto.

Pic by Melinda Gimpel via @unsplash

Personalizza ogni singolo invio!

Lo abbiamo accennato prima, ma questo punto è così importante che merita un paragrafo a sé per evidenziarlo. Dalle parole che userai e dagli esempi che farai quando ti rivolgerai ai tuoi contatti, sarà evidente se stai facendo un copia e incolla della stessa email o se ogni singolo messaggio è pensato per quel contatto in particolare.

Anche se nell’email ci sono più destinatari, salutali, chiamali per nome e lascia intendere di conoscere il lavoro di ognuno di loro: stai parlando a delle persone, probabilmente anche loro sono state giornaliste freelance e sanno bene come vanno le cose. Fai attenzione a questi particolari, altrimenti avrai l’effetto opposto a quello che vuoi ottenere!

È. arrivato il momento di cliccare su invio: e adesso?

E adesso, aspetta! C’è chi legge le email in tempo reale e chi dopo giorni, chi risponde subito e chi dopo settimane. Se la testata o la piattaforma danno indicazioni in merito, rispetta questi tempi. Se invece non è specificato nulla, lascia trascorrere un paio di settimane e poi invia una email per chiedere un follow-up: senza pressioni, sottolinea l’importanza che per te ha di lavorare con quella squadra.

Puoi anche chiedere consigli e suggerimenti: se te ne daranno, prendi nota e usa per i prossimi invii. E, soprattutto, non desistere dopo i primi “no”, perché i “sì” arriveranno. Un ultimo consiglio: non puntare solo a grandi nomi e aziende grosse: al contrario, quelle piccole possono offrirti anche più opportunità e libertà di movimento.

Adesso dimmi: sei giornalista o freelance o blogger? Hai già proposto il tuo lavoro a testate e piattaforme? Parliamone nei commenti!

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