La tua checklist per tutelarti quando proponi un’idea a testate e blog

Ormai hai deciso: la tua idea dovrà uscire dal cassetto per essere inviata a una testata, a un blog o magari a un’azienda. O forse non è la prima volta che invii una proposta, ma non avevi mai pensato ai metodi per condividerla senza ansie da “mi ruberanno l’idea!”. In questo articolo vediamo se e come sia possibile, e troverai anche una checklist per tutelarti.

Prima la preparazione, poi la checklist per tutelarti

La fase preparatoria – come spesso succede – è davvero fondamentale quando ci si addentra in temi così sensibili. Anzi, se vuoi controllare i vari passaggi più importanti per arrivare alla pubblicazione di un tuo servizio (testo, audio, video o musicale che sia) vai pure al mio articolo “Giornalista freelance: come passare dall’idea alla pubblicazione“. Qui ti ricordo che la ricerca e poi la verifica dei potenziali contatti a cui inviare la tua proposta è essenziale.

E poi una precisazione: un conto è l’idea, un altro la sua esecuzione. Le idee di solito non sono protette da copyright, finché non vengono espresse in forma tangibile. È qui che l’idea diventa “prodotto” e, in quanto tale, va tutelato. Vero è che nell’industria dei media questo confine non è sempre chiaro: a volte è proprio un’idea originale a fare tutta la differenza. tanto più nell’epoca di infodemia in cui viviamo oggi. Eppure, può essere molto semplice “rubare” un’idea.

Preparazione: fase 2

Dopo i contatti, ti consiglio di portare avanti un’altra ricerca: controlla se il tema a cui hai pensato è stato trattato nella stessa forma e con una prospettiva molto simile alla tua. Gli strumenti a tua disposizione sono molti: dai motori di ricerca agli strumenti di intelligenza artificiale generativa in grado di mostrarti le fonti.

Controlla anche se le testate o blog a cui intendi rivolgerti hanno trattato gli stessi argomenti, e come: ti aiuterà a capire se potrebbero essere interessati, se c’è carenza di servizi come i tuoi e via dicendo.

Infine, tieni sempre bene a mente il tuo target. Quando interagisci con i tuoi interlocutori usa lo stile adatto, e quando parli della tua proposta ricorda sempre come potrebbe beneficiarne il target della particolare testata o azienda, cioè che valore puoi aggiungere tu al lavoro che già fanno loro.

Compila attentamente una checklist per tutelarti
Pic by Tyler Nix via @unsplash

E adesso ecco la tua checklist per tutelarti

Di seguito trovi tutti i punti della tua lista e più sotto andremo ad approfondirli uno ad uno. Intanto segnali tutti:

  • La presentazione
  • Diritti legali
  • NDA (accordi di non divulgazione)
  • Verifica della reputazione
  • Follow-up
  • Il tuo piano B
  • Impara dagli errori
  • Backup delle conversazioni

1. La presentazione

Anche il formato in cui scegli di presentare la tua idea ha la sua importanza. Se, per esempio, hai sviluppato la tua proposta anche attraverso un soggetto, una sintesi o un pitch, potresti inviarne solo una parte e, nella tua prima email, limitarti al riassunto del tuo progetto. E, al tempo stesso, facendo capire ai tuoi interlocutori che hai già pronto tutto il materiale necessario.

Se invece vuoi dare accesso alla scaletta o alle informazioni del tuo progetto, ti consiglio di farlo “a tempo”: condividi, cioè, un estratto del contenuto e specifica che potrà essere visionato solo per un certo periodo di tempo.

2. I diritti legali

Ok, questo dovrebbe essere scontato, ma ribadirlo non nuoce: anche tu devi assicurarti di avere tutti i diritti legali sull’idea che stai per proporre.

3. Gli accordi di non divulgazione

Spesso si trova semplicemente l’acronomo, NDA: sono gli accordi di non divulgazione, strumenti legali che proteggono informazioni riservate. Nel contesto di cui ci stiamo occupando qui, gli NDA possono essere utili nel caso in cui la tua idea sia talmente rivoluzionaria da cambiare il modo in cui un argomento viene affrontato. Oppure se il tuo servizio include dati sensibili e informazioni che ottenute in via confidenziale ed esclusiva,

In rete trovi diversi template e anche piattaforme che forniscono un primo parere, ma per qualsiasi dubbio, la cosa migliore è senz’altro rivolgersi a un legale esperto.

Un lucchetto
Pic by Towfiqu Barbhuiya via @unsplash

4. Verifica la reputazione

Conoscere le persone chiave che potrebbero decidere sulla tua proposta farà sì che il tuo messaggio venga letto dalle persone giuste. Ma ti aiuterà anche a capire chi saranno i tuoi interlocutori: verifica la reputazione della testata o dell’azienda, ma anche di chi lavora al suo interno: dal redattore capo ai giornalisti senior o agli editor.

Un consiglio: utilizza social come LinkedIn o altri strumenti di networking per trovare le persone giuste e capire chi avrai di fronte. E non sottovalutare i contatti che hai già: potrebbero farti da ponte!

5. Il follow up

Una volta che hai inviato la tua proposta, devi monitorarla: se non ricevi risposta dopo una settimana, è bene che riprenda tu l’iniziativa. Invia una email di follow up, più o meno 7-10 giorni dopo. È importante evitare di scrivere troppo presto – per non sembrare ansiosi, ma anche per dare il tempo ai destinatari di leggere e valutare, e magari anche confrontarsi con i colleghi.

Se invece ricevi una risposta con dubbi o domande, è il momento di far capire che sai di che cosa parli e di citare fonti, studi e interviste. E se hai il via libera, non sparire! Tieni costantemente aggiornati i tuoi referenti.

Pic by Melinda Gimpel via @unsplash

6. Il tuo piano B

Diciamoci la verità: puoi aver usato ogni accortezza, curato ogni dettaglio, ma alla fine il rischio che qualcuno usi la tua idea ci sarà sempre o che non rispetti gli accordi c’è sempre. Di qui l’importanza di un piano B.

Se hai seguito gli step precedenti, nel caso in cui la tua idea venisse utilizzata senza riconoscerti alcun credito, avrai dalla tua parte alcuni strumenti che potrei utilizzare per rivendicarla – e nel frattempo avrai magari contattato un avvocato specializzato in diritto d’autore.

Nel caso un po’ più specifico in cui fossero state divulgate informazioni confidenziali senza il tuo consenso, il tuo piano B potrebbe includere i passi da seguire per mitigare i danni.

7. Impara dagli errori

Ogni progetto e proposta rifiutata è un’opportunità per imparare, così come le idee che invece vengono accettate. Fai sempre un’analisi di che cosa ha funzionato e cosa no, perché sarà la base per migliorare i tuoi progetti futuri. Analizza i feedback che hai ricevuto e cerca di capire le ragioni che stanno dietro alle scelte prese dai tuoi interlocutori.

Ma ti dirò di più: tenere traccia, anche attraverso un file o un’agenda, dei feedback negativi e positivi può rivelarsi un vero e proprio corso di formazione!

8. Backup delle conversazioni

Mantieni un archivio delle conversazioni, delle email e di qualsiasi altro tipo di comunicazione. Potresti gestirle anche in maniera semplice ma ordinata, per esempio attraverso l’archivio delle email e gli screenshot delle eventuali conviersazioni avvenuti via messaggio in cartelle dedicate. E poi fai backup: le piattaforme per l’archiviazione dei dati non mancano!

Ora hai una checklist per tutelarti e consigli pratici: ricorda, la tua idea è preziosa! E se hai già delle esperienze in materia, condividile nei commenti e confrontiamoci.

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