Mare o montagna, Italia o estero? Sono le classiche domande che ci facciamo quando dobbiamo scegliere la meta delle nostre vacanze. Ma quali sono i Paesi più pericolosi secondo la Farnesina? Quelli da evitare, a causa dell’instabilità politica o per una grave situazione sanitaria? Li vediamo tutti in questo articolo, grazie anche a ricerche internazionali. E alla fine trovi anche la situazione italiana.
La classifica dei Paesi pericolosi secondo la Farnesina.
Afghanistan e Burkina Faso, Somalia, Mali e Siria: questi sono i cinque Paesi più pericolosi secondo l’ultimo Global Terrorism Index elaborato dall’Institute for Economics and Peace. A questa lista, l’ultimo rapporto della Global Guardian aggiunge Libia, Yemen, Ucraina e Repubblica Centrafricana, E questi sono i principali Paesi da evitare anche secondo la Farnesina, che aggiorna periodicamente le schede di tutti gli Stati – e che ognuno di noi può consultare sul sito Viaggiare Sicuri. Le valutazioni del Ministero degli Esteri non si limitano alla situazione politica interna, ma prendono in considerazione vari fattori: dalla sicurezza igienico-sanitaria al rischio di catastrofi naturali.
Paesi pericolosi: la classifica dei primi dieci
Come anticipavamo sopra, gli Stati più pericolosi in assoluto sono Afghanistan e Burkina Faso, Somalia, Mali e Siria. A seguire, Pakistan, Iraq, Nigeria, Myanmar e Niger. Molti di questi sono luoghi che raramente trovano spazio nelle cronache, come se la situazione interna, tra guerre e massacri, fosse ormai considerata la normalità. Vediamo allora alcuni di questi Stati più nello specifico.
- AFGHANISTAN. Le forze internazionali si sono ritirate dal Paese quasi due anni fa e, da quel momento, i Talebani hanno completamente ripreso il potere. L’Italia ha chiuso anche l’ambasciata, che ora si appoggia a quella presente in Qatar. L’Afghanistan ha anche il triste primato di Paese più colpito dal terrorismo ed è anche uno dei più pericolosi per le donne. Anche alle donne non afghane, infatti, vengono negati gran parte dei diritti fondamentali.
- BURKINA FASO. Qui la situazione è grave non solo per l’instabilità interna e la forte presenza di terroristi, ma anche per le condizioni sanitarie. Sono molte, infatti, le malattie diffuse nel Paese, in particolare la febbre gialla.
- SIRIA. La guerra non è terminata e, anzi, dopo il terremoto che ha colpito il nord della Siria e la Turchia lo scorso 6 febbraio, si è avuta una escalation di violenza e bombardamenti, sia dall’interno che dall’esterno (da Israele). Puoi leggere qui la situazione oggi in Siria.
- PAKISTAN. La situazione è grave soprattutto nella capitale, Islamabad, a causa dei frequenti attacchi terroristici anche nei confronti dei turisti. La Farnesina raccomanda per esempio di evitare i grandi alberghi e tutti i luoghi che li circondano, proprio perché più frequentati dai turisti. In Pakistan c’è però anche un rischio ambientale: dopo una fase di inondazioni, le condizioni igieniche sono peggiorate e parti del Paese sono in ricostruzione.

Paesi Pericolosi: qual è la situazione in Medio Oriente?
Se la Siria è il Paese mediorientale più pericoloso, in questa area del mondo va aggiunto innanzitutto lo Yemen – dove peraltro c’è ancora una guerra civile e la maggior parte della popolazione vive al di sotto della soglia della povertà e in gravi condizioni sanitarie. E non dimentichiamo l’Iraq: secondo il Global Terrorism Index, è avvenuto proprio qui il maggior numero di attentati terroristici attribuiti al cosiddetto Stato Islamico. Da sottolineare anche le condizioni ambientali: in base alle ricerche delle agenzie ONU, l’Iraq è uno dei Paesi più colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici e tra quelli a fortissimo rischio di desertificazione. Puoi approfondire la situazione in questo mio articolo, dove trovi anche un bell’esempio di cooperazione internazionale.
Ci sono però molti Paesi mediorientali dove si può viaggiare serenamente. Uno di questi è la Giordania, sempre viva dal punto di vista turistico. E poi Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Bahrein. Quanto alla Turchia, la zona meridionale è quella colpita dal terremoto del 6 febbraio. A questo bisogna aggiungere l’instabilità dovuta al rischio terrorismo, ma anche le tensioni interne, legate alle imminenti elezioni presidenziali.
Una nota a parte la merita il Libano (che precede l’Italia nella classifica di quelli più pericolosi): qui la situazione è instabile soprattutto a causa della grave crisi economica che affligge il Paese e che è peggiorata nel 2022. Ecco perché anche la Farnesina invita comunque a ponderare un eventuale viaggio, soprattutto a Beirut, dove si potrebbero verificare proteste e manifestazioni anti-governative e dove il rischio di furti può essere elevato.
Quali sono i Paesi più pericolosi in America?
Il Centroamerica e i Caraibi sono le aree del mondo in cui si è registrato il minor numero di attacchi terroristici. Qui, però, c’è un’altra piaga: è quella della violenza legata al crimine organizzato e al traffico di droga.
In questa parte del mondo, l’attenzione è focalizzata soprattutto sulla situazione sanitaria. Ci sono alcuni Paesi – o meglio, ci sono zone all’interno di Paesi quali Argentina, Perù e Brasile – dove sono presenti malattie gravi, dalla febbre gialla al, tifo ed è quindi consigliato informarsi e, quando possibile, vaccinarsi.
Da segnalare le situazione in Cile. Oltre alla situazione sanitaria ancora di allarme, a causa del Covid, la Farnesina segnala l’aumento di disordini ed episodi di proteste soprattutto nella capitale, Santiago. Lo stesso discorso vale per la Bolivia: qui, in particolare, nella scheda del sito Viaggiare Sicuri della Farnesina si legge che sono sconsigliate varie aree lontane dalla capitale. Per esempio, la zona che confina con il Cile (per la presenza di mine antiuomo) e la regione del Chapare, dove si stanno smantellando piantagioni di coca.

E l’Italia?
L’Italia è al 53esimo posto del Global Terrorism Index: subito dopo il Libano e molto prima di Paesi che probabilmente pensiamo siano più sicuri del nostro – dalla Giordania al Costa Rica, passando per l’Eritrea. Meglio, comunque, dell’anno precedente, quando occupava tre posti più in alto. Ma che cos’è che fa dell’Italia un Paese a rischio moderato? La presenza di quello che viene definito “terrorismo ideologico”.
Di che cosa si tratta? In sostanza, è il terrorismo legato a idee estreme. In Italia, la forma più pericolosa è legata alla sfera politica. Ecco perché lo stesso Institute for Economics and Peace colloca anche il nostro Paese tra quelli a rischio moderato: cioè quelli dove l’attività criminale e il terrorismo possono colpire. Ma dove, al tempo stesso, la risposta dello Stato è anche immediata e c’è una elevata capacità di affrontare la situazione.
Una curiosità. L’Institute for Economics and Peace elabora anche un altro rapporto, quello sul rischio percepito. Nell’ultimo, l’Italia si colloca al 77esimo posto. Quali sono i maggiori fattori di rischio (percepito) in Italia? Gli incidenti stradali.
E tu, sei d’accordo con questa percezione del rischio in Italia? Ti aspetto nei commenti!